E difatti: oltre all'alto professionismo che assicura dosaggi perfetti pur nell'alta tensione spettacolare che sappiamo essere ormai anche abusata, SPEED pesca anche in qualche zona più profonda (non diciamo proprio abissale) del nostro subcosciente. È quando i suoi autori decidono che la solita bomba innescata in un bus cittadino dal criminale ricattatore (il mitico Dennis Hopper) debba scoppiare non quando il bus andrà "oltre" una certa velocità (come succede con la quota negli aerei presi di mira): ma quando il tachimetro scenderà al disotto delle 50 miglia all'ora. Essere costretti ad andare forte, a non rallentare mai, a non accordare a sè stesso ed al prossimo un attimo di tregua: ecco un'angoscia che non serve soltanto ad esaltare lo spettacolo. Ma a tradurre qualche trauma legata al nostro modo di vivere."